Page 110 - Cariparma Bilancio Sociale
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INTERVISTA
“Le imprese hanno compreso che il tema della sostenibilità oggi è di grandissima attualità. Gli italiani sono sempre più interessati al fenomeno, cresce la loro sensibilità e la disponibilità a sopportare un differenziale di prezzo pur di garantirsi prodotti
e servizi ottenuti senza ‘stressare’ le risorse naturali e collettive a qualunque titolo coinvolte nei processi di produzione”. A parlare così è Anna Maria Fellegara, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Piacenza. Il suo ateneo ha da tempo avviato una partnership con Cariparma che permetta uno scambio di competenze, di cultura e di valori.
D - Professoressa Fellegara, ci racconta meglio la partnership tra l’Università Cattolica e Cariparma?
R - Collaboriamo in maniera strutturata dal 2008. In questi sette anni abbiamo costruito e condiviso un sistema stabile di governo delle relazioni, che include il territorio e i suoi rappresentanti.
Abbiamo messo l’investimento sul capitale umano al centro del nostro progetto perché siamo convinti che sia una leva di sviluppo. Quando abbiamo iniziato a collaborare eravamo in un momento di transizione con Cariparma che entrava nel Gruppo Crédit Agricole, le sfide ambiziose che il progetto industriale assumeva, tra cui l’acquisizione di nuove filiali, la fusione con realtà bancarie e territoriali estremamente eterogenee, l’importante piano di recruiting che ha visto l’ingresso di oltre 1600 giovani nuovi assunti in due anni.
Questa partnership è stata molto proficua anche per la nostra facoltà che infatti, ha attivato un corso di laurea che prepara figure professionali realmente necessarie per la Banca, con buona soddisfazione per noi, per gli studenti e per le loro famiglie, per il sistema.
In qualche modo, senza pretese di esclusività, ma nella consapevolezza di quanto abbiamo costruito ci sentiamo la “corporate university”
di Cariparma, anche grazie al Campus di Piacenza, innovativo e poliedrico centro di formazione e incontro.
D - A proposito di collaborazioni proficue, ASAM – l’Associazione per gli Studi Aziendali e Manageriali dell’Università Cattolica di Milano – ha promosso diverse occasioni di incontro sul tema della sostenibilità. Dal suo osservatorio privilegiato, che idea si è fatta del rapporto tra CSR e profittabilità?
R - La relazione ta queste variabili ha conosciuto profondi cambiamenti negli ultimi decenni. Sembra un’ovvietà, ma c’è una crescente sensibilità del pubblico agli impatti socio-ambientali delle imprese. Basti pensare, ad esempio, al tema del cibo: i consumatori stanno cambiando i propri stili di vita e si orientano a consumi più responsabili, sono attenti alle provenienze, alle modalità di produzione, ai riflessi sulla propria salute,
ma anche all’impronta ecologica, ai costi in termini di risorse non rinnovabili dei fattori, fino ad escludere progressivamente quei cibi che arrivano sulle tavole a prezzo di pratiche inutilmente dolorose per gli animali.
Guardando la questione dal punto di vista delle aziende, appare evidente come il
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