Page 12 - Cariparma Bilancio Sociale
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Introduzione
LO SCENARIO MACROECONOMICO
E IL SISTEMA CREDITIZIO
I risultati di un’istituzione finanziaria dipendono, oltre che dai fattori specifici
della singola impresa, dall’andamento complessivo del sistema economico
in cui è inserita. La domanda e l’offerta di credito e di capitale, infatti, sono collegate alle prospettive di creazione di valore da parte degli operatori economici.
È dunque fondamentale premettere all’analisi dei risultati aziendali un inquadramento di massima della congiuntura nel contesto della quale sono stati conseguiti.
LO SCENARIO MACROECONOMICO 2014 E L’IMPATTO SUL SISTEMA BANCARIO ITALIANO
La crescita economica a livello globale nel 2014 si è attestata al 3,1%(1). Questo dato rappresenta tuttavia la media tra valori fortemente differenti, registrati nelle diverse macroregioni. In Europa, la perdurante debolezza della domanda estera e dei consumi delle famiglie, oltre alla cronica carenza di investimenti, ha portato a una crescita del PIL 2014 dello 0,8%(1). E ciò mentre l’inflazione si è mantenuta su livelli prossimi allo zero per tutto il 2014, fino a tramutarsi in deflazione a dicembre, quando c’è stata una contrazione dei prezzi dello 0,2%(2), principalmente per effetto del crollo del prezzo del petrolio.
La Banca Centrale Europea ha da un lato tagliato il costo del denaro fino a livelli minimi storici (0,05%) e il tasso sui depositi, divenuto negativo
(-0,2%), dall’altro ha assegnato 212 miliardi di euro di liquidità a lungo termine finalizzata all’erogazione del credito all’economia reale.
Nell’ambito dell’area euro, l’Italia è tra i Paesi in cui la ripresa è stata più debole (PIL in contrazione dello 0,4%(1)). Quasi tutte le voci della domanda interna hanno registrato andamenti negativi; solo le esportazioni hanno contribuito con un +2%(1). Rimane grave la situazione lavorativa, con livelli di disoccupazione attorno al 13%(5), che arrivano a oltre il 40% tra i giovani.
Di questa difficile situazione, il sistema bancario italiano ha ovviamente sofferto e il risultato è stata una contrazione del credito (dovuta più a carenza di domanda che a resistenze dell’offerta) e un peggioramento dei livelli di rischiosità. Il problema più significativo per le Banche italiane è quello delle sofferenze lorde, che hanno raggiunto quasi 184 miliardi di euro a dicembre 2014(3), pari a oltre il 9,6% degli impieghi.
Sul fronte della raccolta bancaria, nel corso del 2014 le obbligazioni hanno registrato una significativa contrazione (-18,1%), mentre i depositi sono aumentati del +1,9%(4).
La forbice bancaria, cioè la differenza tra i
tassi praticati dalle Banche ai depositanti (tassi passivi) e quelli applicati ai clienti che richiedono
(1) Fonte: Prometeia Rapporto di previsione Gennaio 2015.
(2) Fonte: Eurostat.
(3) Fonte: ABI Monthly Outlook Febbraio 2015.
(4) Fonte: Prometeia Aggiornamento Previsione Bilanci Bancari Febbraio 2015.
(5) Fonte: ISTAT.
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