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25 luglio 2024
Crédit Agricole Italia dona 35mila euro al Fondo di Gio per sostenere la ricerca contro i tumori cerebrali infantili
La ricerca scientifica è l’unica via per accrescere l’efficacia delle cure mediche. La condivisione di questo principio è alla base della donazione di Crédit Agricole Italia a favore del Fondo di Gio, la onlus triestina che da oltre vent’anni raccoglie fondi da destinare all’Istituto Tumori di Milano e all’Università La Sapienza di Roma a sostegno dei progetti di ricerca contro il tumore cerebrale infantile. Una lotta impari che nel corso del tempo ha visto schierarsi dalla parte dei bambini un numero crescente di ricercatori, medici, associazioni, finanziatori e, da oggi, anche le persone di Crédit Agricole Italia che hanno scelto di destinare una piccola parte del proprio stipendio mensile a questa giusta causa. Alla base della raccolta un meccanismo molto semplice: i dipendenti rinunciano ai centesimi arrotondando all’euro inferiore l’importo della propria busta paga e l’azienda aggiunge la parte rimanente per arrivare al valore dell’euro. La formula, conosciuta con il nome di payroll giving, alla fine ha dato vita a un contributo complessivo di 35 mila euro che è già stato versato al Fondo di Gio.
“Il progetto Payroll Giving del Gruppo Crédit Agricole Italia, avviato nel 2014, ha visto fin da subito la partecipazione attiva delle aziende del Gruppo, delle organizzazioni sindacali e dei dipendenti, tutti impegnati verso un obiettivo comune con finalità sociale. Fin dalla nascita si è scelto di devolvere i fondi raccolti a primarie realtà impegnate nell’assistenza pediatrica: ne hanno già beneficiato strutture come il Burlo di Trieste, il Gaslini di Genova, il Meyer di Firenze, il Santobono di Napoli e l’Ospedale pediatrico di Padova”, ha spiegato Maria Teresa Innocente, direttrice regionale di Crédit Agricole Italia in Friuli Venezia Giulia.
“A noi del Fondo di GIO questo meccanismo del Payroll Giving del Gruppo Crédit Agricole Italia ha fatto sentire idealmente tanto vicini tutti coloro che vi hanno partecipato. Sappiamo bene quanto sia importante riuscire a mettere insieme tanti piccoli sforzi per arrivare a grandi risultati. La sfida che i piccoli pazienti neuro-oncologici affrontano ogni giorno assieme ai loro famigliari e a chi di loro si prende cura è grandissima, ma sono prima di tutto essi stessi, i bambini, con le loro piccole coraggiosissime anime pure e generose, a rendere possibile la lotta contro il male e il coltivare la Speranza di vittoria. Quelle che Il Fondo di GIO raccoglie sono gocce nel mare di cui la Ricerca Scientifica ha bisogno: ma la tenacia e la dignità dei nostri Piccoli Grandi Guerrieri, che noi cerchiamo di mantenere viva e forte, valorizza straordinariamente il supporto alle Ricerche””, ha spiegato Francesca Kozmann Scropetta, presidente della ONLUS triestina.
In particolare, la donazione servirà all’acquisto di uno strumento denominato “Droplet Digital PCR” che verrà messo a disposizione del Dipartimento di Scienze radiologiche, oncologiche e anatomo-patologiche dell’Università La Sapienza di Roma, i cui medici, collegati con i più importanti laboratori a livello internazionale, sono in prima linea negli studi e nelle cure nell’ambito dei tumori cerebrali.
Tale neoplasia, che solo in Italia colpisce circa 400 bambini all’anno, rappresenta la più ardua delle sfide oncologiche che un bimbo, assieme alla propria famiglia, ai medici e ai sanitari, si può ritrovare ad affrontare. La chirurgia, infatti, solitamente arma elettiva contro il tumore solido, quando praticata al sistema nervoso centrale spesso deve essere limitata per ragioni conservative delle funzioni cerebrali, le quali vengono purtroppo prima ancora gravemente aggredite dal tumore. D’altro canto, la radio e la chemio terapie possono rivelarsi - anche a distanza di tempo, e per motivi diversi – gravemente invalidanti la globalità dell’organismo dei piccoli pazienti. Per questi motivi, la ricerca scientifica, cui Il Fondo di Gio destina la totalità delle donazioni raccolte, rappresenta quindi l’unica vera via per migliorare l’efficacia delle armi a disposizione dei medici. Indispensabile, in questo senso, appare il ruolo delle tecniche che permettono di identificare alcune alterazioni dei tumori e favorire la formulazione di una prognosi. A questa categoria appartiene la “droplet digital PCR” (“ddPCR”), lo strumento che appunto consente di amplificare sequenze genomiche errate associate ai tumori e favorisce l’individuazione di terapie personalizzate per i piccoli pazienti. Per volere del Fondo di Gio il nuovo ddPCR verrà idealmente intitolato a Felice Giangaspero, il professore dell’Università La Sapienza scomparso in un tragico incidente nel febbraio del 2023 che ha fondato e diretto gli studi del Dipartimento sin dalla sua costituzione i cui insegnamenti ed esempio vengono raccolti e portati avanti dal Gruppo di Roma unitamente a quello della Pediatria Oncologica dell’Istituto Tumori di Milano. Le attività di studio, infatti, vengono dirette e coordinate della Dottoressa Maura Massimino attraverso l’AIEOP, Associazione Italiana Ematologia ed Oncologia Pediatrica.